BORDONE ANDREA* , CALANDRA CARMELA**
INDAGINE SPERIMENTALE SULLA COMORBILITÀ DEL GAMBLING
Il Gioco d’azzardo patologico (GAP o gambling in inglese) è attualmente un fe-nomeno in gran parte sommerso e sottostimato che rientra nell’ambito dei Disturbi del Controllo degli Impulsi. É un problema in aumento, soprattutto negli ultimi anni per l’accresciuta disponibilità e facilità di accesso al gioco d’azzardo (es. Videopoker, slot-machine). Studi epidemiologici recenti sottolineano che circa l’80% degli italiani è, in qualche modo, interessata al gioco d’azzardo, mentre l’1-3% della popolazione adulta ne risulta affetta. Non è escluso che queste cifre possono essere ritoccate al rialzo proprio per la difficoltà di individuare quei soggetti che “volontariamente” nascondono il problema. Il gambling presenta alti livelli di comorbilità con varie problematiche psico-patologiche: la psicosi maniacale depressiva, l’iperattività con deficit di attenzione (ADHD), l’agorafobia, il disturbo ossessivo compulsivo, la depressione clinica, condotte suicidarie, l’alcolismo e l’uso di sostanze in generale, i disturbi di perso-nalità e gli altri disturbi elencati all’interno della sezione comprendente i disturbi del controllo non classificati altrove (la piromania, il disturbo esplosivo intermit-tente, la cleptomania, la tricotillomania, il disturbo degli impulsi non altrimenti specificato). Alcuni casi di depressione sono considerati il risultato della tendenza che hanno i giocatori compulsivi ad investire eccessivamente sul piano dell’autostima nel gio-co. Viceversa, i giocatori non compulsivi riescono a perdere senza che la loro stima venga turbata. La depressione inoltre, può spingere i giocatori patologici a giocare ulteriormente poichè la loro tendenza al gioco è collegata all’intensità del loro stato d’animo. Da uno studio condotto da Lesieur, Blume e Zoppa su 458 adulti ricoverati per alcolismo e altre forme di dipendenza al South Oaks Hospital nel 1986, si è avuto modo di verificare che spesso il bere e l’assunzione di droghe si accompagnavano al gioco d’azzardo: il 44% degli intervistati usava droghe e/o alcol tutte o quasi tut-te le volte che giocava, e il 34% affermò di giocare quando beveva, sommato ad un 5% di soggetti che giocava tutte o quasi tutte le volte che beveva. Il 9% dei soggetti soddisfaceva pienamente i criteri diagnostici del DSM-IV. Tra gli alcolisti, il 5% era giocatore d’azzardo patologico e il 10% presentava problematiche legate a questa attività. Tra i dipendenti da alcol combinato con altre sostanze, i giocatori d’azzardo patologici erano il 12% mentre il 10% presentava problemi dovuti al gioco. La presenza di patologie relative al gioco d’azzardo pone questi pazienti ad un maggiore rischio di ricadute nell’alcol, così come li espone al pericolo di mutamento di dipendenza: è possibile, infatti, che i giocatori sostituiscano lo stato di eccitazione che deriva dall’assunzione di alcol, con quello provocato dal gioco. Greenberg, Lewis e Dodd hanno condotto un’indagine su studenti di college, mettendo in evidenza correlazioni significative tra i comportamenti di addiction, quali l’uso di video-games, di internet, della tv ed il gioco d’azzardo. Numerosi lavori, ancora, denotano come i disturbi dell’umore siano spesso cor-relate a preblematiche relative al gioco d’azzardo; Guerreschi distingue “giocatori per fuga”, spinti al gioco dal bisogno di fuggire da una realtà deprimente e mortifi-cante, e “giocatori d’azione”, che ricercano nel gioco un effetto di tipo euforiz-zante. Ancora, Jacobs, Elia e Goldstein hanno rilevato che studio su 1700 soggetti trat-tati per alcol e droga, circa il 30% presentava problematiche legate al gioco d’az-zardo. L’Unità Operativa di Psichiatria del Policlinico di Catania, in collaborazione con il SERT Siracusa, ha preso in esame 7 soggetti affetti da gioco patologico. Ciascun paziente coinvolto nello studio è stato sottoposto ad un esame clinico; nella stessa occasione, ad ogni paziente sono stati somministrati i seguenti test psicodiagnostici: SOGS (South Oaks Gambling), S.C.I.D. II (Stuctured Clinical Interview), HAM-D (Hamilton Rating Scale for Depression), HAM-A (Hamilton Anxiety Scale). I pazienti inoltre, sono stati sottoposti a terapia farmacologica con Fluvoxamina (100mg/die) e seguiti in psicoterapia individuale con la frequenza di due sedute alla settimana. Scopo dello studio è stato valutare con attenzione la sintomatologia di ciascun paziente identificandone la personalità e la concomitante presenza di disturbi rela-tivi allo spettro ansioso-depressivo. Analisi Dei Dati Sperimentali HAM-A SOGS HAM-D Caso n. 1 20 18 18 Caso n. 2 6 11 4 Caso n. 3 18 8 12 Caso n. 4 7 11 5 Caso n. 5 12 9 11 Caso n. 6 7 8 15 Caso n. 7 19 9 14 S.C.I.D II TIPI DI PERSONALITÀ N. DI CASI Ossessivo-compulsivo 4 Narcisistico 3 Borderline 4 Depressivo 4 Dipendente 2 All’analisi comparata dei dati ottenuti, tutti i soggetti sono risultati positivi al SOGS. I punteggi per HAM-A evidenziano una sintomatologia di tipo ansioso; in par-ticolare, 2 soggetti presentavano ansia clinicamente significativa, 3 ansia moderata. In 4 soggetti al test HAM-D si è riscontrata una depressione di grado lieve mo-derata; uno è risultato negativo per depressione. Allo S.C.I.D II hanno tutti evidenziato disturbi di personalità o tratti di perso-nalità patologica. Le personalità più frequentemente riscontrate sono state: Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità (4 casi) di cui uno con tratti; Disturbo Narcisistico di Personalità (3 casi) di cui due con tratti; Disturbo Depressivo di Personalità (4 ca-si), tutti con tratti; Disturbo Borderline di Personalità (4 casi), di cui due con tratti; Disturbo Dipendente di Personalità (2 casi), entrambi con tratti. Inoltre, attraverso l’indagine clinica, è stato possibile rilevare in tre soggetti, la correlazione tra gioco d’azzardo patologico e condotte di abuso. Più in dettaglio, un soggetto risultava dipendente da eroina, due soggetti presentavano condotte patolo-giche legate all’uso di alcol e cannabinoidi. I risultati da noi ottenuti in questo studio, confermano quanto già ampiamente riportato in letteratura relativamente alla comorbilità tra il GAP ed altri disturbi psichiatrici. In particolare è stato possibile evidenziare la correlazione con i disturbi di per-sonalità ed i disturbi dello spettro ansioso-depressivo. Dall’indagine clinica è emer-sa anche l’associazione tra dipendenza da gioco e dipendenza da sostanze.
RIASSUNTO In questo lavoro è stata descritta la comorbilità del gambling ed è stata condotta, dall’Unità Operativa di Psichiatria del Policlinico di Catania, un’indagine sperimentale su 5 soggetti affetti da gioco d’azzardo patologico. Scopo dello studio è stato valutare con atten-zione la sintomatologia di ciascun paziente identificandone la personalità e la concomitante presenza di disturbi relativi allo spettro ansioso-depressivo.
SUMMARY In this study we describe comorbidity of gambling and at the “Unità Operativa di Pischiatria del Policlinico di Catania” we conducted an experimental survey on five patients suffering from gambling. Purpose of this study was to carefully assess symptoms of each patient describing their own personality and the attendant presence of disorders concerning the anxious-depressive spectrum.
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