BIBLIOTERAPIA
Residenzialità psichiatrica e Poesia.
Un Premio tematico dedicato alla “Musa del Cuore”, che fa riflettere…
Se le idee alla base delle nostre azioni sono quanto di più naturalmente ispirato e necessariamente di pregio, l’idea di un Premio Nazionale di Poesia, rappresen-tazione istituzionale di una Comunità Terapeutica Assistita, d’ordine e funzione riabilitativa psichiatrica, è un’idea preziosa già di per sé. Esso sgorga naturale co-me movimento limpido di una fonte espressiva, pure nel suo proporsi all’attenzione di tradizione e fortuna, simbolo e vessillo di tutto un lavoro psicagogico, peda-gogico e terapeutico, che nella Comunità ha una sua cornice percettiva privilegiata ed uno spazio culturalmente fertile. Di tutto ciò si fa promotore il Premio Nazionale “Oasi” di Poesia sul Tema della Psiche e dell’Uomo. Il Premio è denominato “Oasi” dal nome dell’istituzione promuovente: la C.T.A. “Oasi Regina Pacis” di Motta S. Anastasia, in provincia di Catania, che nel 2008 ha compiuto i trent’anni di operato e impegno nel territorio, di cui è divenuta punto di riferimento, pure per l’esperienza accumulata insita nei laboratori artistici pittorico e delle attività espressive, nonché per i valori epifenomenici d’arte rivelati in un ambito soggettivamente creativo. Il 29 maggio 2009 si è, quindi, svolta, in una cornice di intensa suggestione e partecipazione di pubblico, la cerimonia di premiazione, nel corso della quale sono state lette le poesie afferenti al Premio e premiate dalla giuria. L’accadimento culturale, in applicazione d’ambiente, ha avu-to un’atmosfera di coinvolgimento di estetica commozione ed elegante riscontro, pure sottolineata da spazi e trame musicali di flauto e pianoforte, che hanno im-preziosito il vissuto dell’evento. L’albo d’oro del Premio annovera in questa prima edizione, per la poesia C’era un idea, Armando Liotta, 1° classificato; e, per la poesia Vuoto, Virgilio Palazzo, 2° classificato. A termini di regolamento, significativi sono stati gli altri ricono-scimenti assegnati, tra cui menzioni e premi speciali, a sottolineare la qualità ed il livello delle opere poetiche giunte presso la Comunità premiante e all’attenzione della giuria. Il Premio “Oasi”, così come è stato pensato e varato, si propone ad ogni poeta. Esso si diporta, sì, come un premio sulla sofferenza psichica, ma non solo: tutto letterariamente, e in ambito espressivo, è più ampio e libero. Inoltre, il “Tema della Psiche e dell’Uomo”, che è parte integrante della formulazione del Premio, si pre-sta agli sconfinati spazi di ogni destino di pensiero e sentimento, nei suoi molteplici adattamenti senso-percettivi ed esistenziali. Il regolamento si ammanta di una toga di significato e ricalca il più possibile lo spirito e l’intento alla base della concezio-ne dell’accadimento culturale, che si organizza per dare nel complesso più impor-tanza al senso e ai messaggi del Premio che alle istanze concorsuali. Accompagna il regolamento un aforisma di John Fowles (1926–2005; scrittore e saggista inglese, considerato il padre del post-modernismo britannico), che ulteriormente carat-terizza la dimensione e il profilo del Premio: “Noi tutti scriviamo poemi; il problema è che i poeti sono quelli che scrivono con le parole”. C’è tanta poesia non scritta in giro, ed è quella la più importante. Viene così premiata la poesia scritta, per dare attenzione sensibile alla tanta non scritta in giro, e che pure, e di certo, può coincidere con tutta una vita di un uomo. E “il pro-blema”? (qualcuno ha fatto notare: “è inquietante!”; “perché il problema?”). Beh… sul Tema della Psiche e dell’Uomo: più problema di così!
Giovanni Sollima