UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
DIP. DI NEUROSCIENZE – CLINICA NEUROLOGICA
DIRETTORE : PROF. ZAPPIA M.
SANFILIPPO CRISTINA, INZERILLI LUCA, PITTA ROBERTA, TERRANOVA FABIO, SABINO NUNZIATINA, PLATANIA ROSARIA, CORALLO VIVIANA
PRESTAZIONI NEUROPSICOLOGICHE E VARIABILI CLINICHE NELL’EMICRANIA
Introduzione
L’emicrania è la più comune fra le cefalee primarie e si manifesta con un’ele-vata prevalenza nella popolazione generale. La presenza di deficit cognitivi in tali pazienti è ancora soggetta a numerosi e controversi pareri. In particolare diversi studi neuropsicologici hanno riscontrato un deficit delle performance cognitive nei domini che riguardano la velocità psicomotoria, l’attenzione, le abilità linguisti-che(1), la memoria verbale e visuospaziale(2,3,4) e le funzioni esecutive(5), soprattutto nei soggetti con ECA. Altri autori(6) non hanno riscontrato differenze significative tra gli emicranici e i controlli. Anche Pearson et al.(7) dopo aver esaminato 95 pa-zienti emicranici, anziani e con lunga storia di malattia, attraverso una batteria di test neuropsicologici che indagano le capacità di problem solving, fluidità verbale e working memory, non hanno riscontrato differenze con i controlli sani. Secondo Calandre et al.(4), i deficit cognitivi più rilevanti sono stati riscontrati nei pazienti emicranici con una lunga storia di malattia e con frequenza di attacchi molto elevata. Basandoci su queste ipotesi discordanti, lo scopo del presente lavoro è quello di paragonare un gruppo di emicranici con e senza aura per stabilire il ruo-lo esercitato da alcune variabili cliniche sulle prestazioni neuropsicologiche. Materiali e metodi Sono stati reclutati in modo continuativo 37 pazienti emicranici, dei quali su 9 è stata fatta diagnosi di emicrania con aura (MA) e sui rimanenti 29 diagnosi di emicrania senz’aura (ESA), conformemente ai criteri dell’International Headache Society. I criteri di esclusione sono stati: altri tipi di cefalea, storia di malattia del SNC o SNP, traumi cerebrali, malattie sistemiche, disturbi psichiatrici maggiori. L’età media dei pazienti con ECA (8 donne e 1 uomo) era 44.9 ± 7.7 anni, la scolarità media 11.1 ± 3.3 anni, la durata media di malattia era 14.9±10.1; l’età me-dia dei pazienti con ESA (22 donne e 6 uomini) era 36.6 ± 10.3 anni, l’istruzione media 11 ± 3.6 anni la durata media di malattia era 18±9.5. A tutti i partecipanti allo studio sono stati somministrati i seguenti test, prece-dentemente utilizzati in pazienti emicranici da altri autori, che indagano le funzioni mnesiche sia verbali che visuo-spaziali: - California Verbal Learning Test (CVLT)(10). Indaga la memoria verbale e le strategie di apprendimento insieme alle capacità di concettualizzazione. - Figura Complessa di Rey(11). La copia di questa figura, ampiamente usata, permette di valutare le abilità prassico-costruttive. - Figura Complessa di Rey Test (riproduzione immediata e differita). Il ri-chiamo immediato e differito permette la valutazione della memoria non-verbale a breve ed a lungo termine. Per i tre disegni usiamo lo stesso metodo di valutazione con un range che va da 0 a 36. - Digit Span. Usato nelle Wechsler batteries (intelligenza e memoria), com-prende due test (ripetizione di cifre in avanti e all’indietro) che richiedono differen-ti abilità come l’attenzione e la working memory. - Corsi Block-tapping Test. È un test visuo-spaziale che valuta l’attenzione e la working memory non verbale. - Hamilton Depression Scale(12). È stata usata la versione del 1960 di tale test che valuta la depressione. Sono stati raccolti i seguenti dati clinici: durata della malattia e frequenza degli attacchi distinguendo in attacchi rari (<3/mese) e frequenti (>3/mese). L’analisi statistica è stata condotta con tests non parametrici: il test di Spearman per lo studio delle correlazioni tra le variabili e il Mann-Whitney per il confronto tra le medie assumendo un livello di significatività p<0.05. Risultati L’analisi dei risultati non ha evidenziato differenze significative tra i due gruppi con bassa e elevata frequenza di attacchi emicranic sia nel campione totale della popolazione che nei due gruppi di emicranici con e senza aura in tutti i test neu-ropsicologici. Per quanto riguarda la durata di malattia, invece, abbiamo riscontrato una relazione statisticamente significativa nel campione totale tra richiamo im-mediato (r=-0.39; p=0.034), richiamo differito (r= -0.48; p=0.009) e numero di ca-tegorie al richiamo differito (r=-0.39; p=0.032) del CVLT. L’analisi separata nei due gruppi con e senza aura ha mostrato una relazione significativa unicamente nel gruppo senza aura tra richiamo differito e durata di malattia (r=0.43; p=0.04). Discussione In base ai risultati ottenuti è possibile evincere come la durata di malattia possa intaccare le capacità mnesiche, le strategie di apprendimento e la capacità di con-cettualizzazione del paziente emicranico come già descritto. In letteratura vi sono dati discordanti per quanto riguarda l’influenza delle varia-bili cliniche come durata di malattia e frequenza degli attacchi sulle prestazioni neuropsicologiche. Pertanto alcuni autori(3,8,13) non hanno riscontrato relazioni significative fra queste variabili cliniche ed i risultati ottenuti ai test neuropsico-logici. Altri autori, al contrario(4), hanno rilevato tale relazione. È da sottolineare, comunque, che tali discordanze potrebbero essere spiegate sulla base dei diversi metodi di indagine neuropsicologica utilizzati e delle diverse popolazioni di pa-zienti esaminate. In conclusione i nostri dati sembrano evidenziare che in pazienti con una mag-giore durata di malattia il rendimento, ad una prova di memoria verbale che si av-vale di capacità strategiche come il CVLT, sembra essere compromesso.
RIASSUNTO A tutt’oggi sono poco chiari e discordanti i dati di letteratura riguardo la possibilità che variabili cliniche, come durata di malattia e frequenza degli attacchi emicranici, possano influenzare negativamente le performance di tali pazienti ai test neuropsicologici. Pertanto col presente lavoro abbiamo cercato di chiarire tale punto somministrando ad una popo-lazione di pazienti emicranici una batteria di test neuropsicologici, mettendo in relazione i risultati ottenuti ai test con la durata di malattia e la frequenza degli attacchi.
SUMMARY Clinical studies about the relationship between clinical variables, such as length of di-sease and frequency of migraine attack, neuropsychological tests are scarce and displayed variable results. Thus in the present study we try to clarify this point of view, administering to migraineurs patients several neuropsychological test to evaluate the influence of disease duration and frequency of migraine attack on memory task.
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